Se il trombamico è la moda del momento

Allora ragazzi, visto che ci piace tanto la “contro-informazione”, scriviamo oggi qualcosa che contraddica l’informazione diffusa.

Un tempo le conoscenze sul mondo e la vita venivano trasmesse dalla televisione, attraverso le radio. La gente, per sapere quello che succedeva nel mondo, accendeva la tv e rimaneva ore sull’onda dell’incanto più riuscito di quei tempi: l’informazione di massa; mentre le notizie migliori esplodevano come fanali sparati nella notte tra le pagine dei quotidiani.

Oggi, tutto il circuito mass-mediatico si è spostato prevalentemente sul web. Il principio è sempre lo stesso. Si confezionano notizie che possano più o meno piacere e intrattenere, si pubblicano, e se quelle notizie possono essere di grande interesse per il pubblico, le pagine diventano degli spazi allettanti per gli sponsor.

L’altro giorno mi sono ritrovata a leggere un articolo sul web letteralmente tempestato da pubblicità. Ho pensato: questi qui della redazione sì che sono dei dritti, hanno capito tutto, sanno il fatto loro, e con questo articoletto ci hanno sucuramente guadagnato il pane della giornata. L’articolo si intitolava: “Trombamico, i consigli da seguire per avere un amico di letto” – o, semplicemente, come tirarsi una sega in due sentendosi meno tristi.

Se volete leggere l’articolo questo è il link: http://gossip.net1news.org/trombamico-consigli-da-seguire-per-avere-amico-di-letto.html non troverete niente di più di quel che potrete immaginare dal titolo. Ora, io vi chiedo: ragazzi, ma come stiamo messi?

Premesso che odio i romanticismi, scontato che non è certamente un giudizio morale a muovere le mie mani sulla tastiera, mi chiedo se forse, mentre si scrivono certi articoli e mentre le persone si rincretiscono dietro il grido dell’ultima euforia, io invece vivo in un mondo parallelo e distante da tutto il resto.

Insomma ragazzi, ma avete davvero tanta paura di quel che si nasconde dietro l’ultimo bacio di un perfetto sconosciuto che ci ha fatto girare la testa soltanto a guardarlo? L’articolo si conclude, dopo una serie di consigli sciorinati come se si stesse parlando di tecniche di pulizia di ingranaggi auto, si conclude dicendo: così eviterete di soffrire per un amore non contraccambiato.

Allora amici, non sono qui per bandire consigli su come gestire relazioni di coppia, non è questo il luogo e di sicuro non sono la persona giusta, ma non posso non replicare a questo stato di perfetta idiozia. Insomma, le delusioni d’amore le abbiamo ricevute tutti, ed è proprio grazie alle delusioni che siamo diventati persone forti. O no? Proprio grazie a quelle che oggi guardiamo il mondo con occhi nuovi, che oggi riusciamo a cercare tra tutta quella gente qualcuno che possa guardarci con occhi diversi.

C’è chi dice che l’esperienza è la somma di tutte le fregature. Ma penso che spesso si ha troppa paura non tanto di quel che si lascia quanto di non essere all’altezza di quel che si incontra nella lunga strada che ci separa dalla mediocrità. Una spiaggia sicura è un lido di pace. Ma una spiaggia che non si è ancora esplorata la si teme come un’onda anomala che si alza nella notte nel mare, come un regno oscuro che potrebbe solo nascondere qualcosa che alla fine riuscirebbe a risucchiarci.

Un giorno incontrai una persona che non aveva ricordi. Rispondeva facendo spallucce a ogni cosa che gli chiedevo. Le sue risposte erano come scudi che facevano rimbalzare le mie domande verso un vuoto glaciale. Io penso che quella persona non aveva memoria. E un uomo senza memoria, è un uomo che l’ha fatta vincere, la paura, l’ha resa onnipotente, gli ha dato il potere di renderlo un inetto di fronte alle cose importanti della vita. Fare spallucce a trent’anni alla vita, fare spallucce di fronte alle evidenze.

Penso che l’esperienza è la somma di tutte quelle volte che non abbiamo avuto paura. Quando quella persona mi faceva spallucce, io sentivo le mie di spalle abbassarsi, la mia immagine annientarsi, forse le mie domande erano troppo idiote o prive di senso. Avevo paura di non essere all’altezza delle sue domande, avevo paura di non essere all’altezza del suo cuore. Ci ho messo un po’ a capire che all’altezza del suo cuore non ci sarei mai arrivata, perché il suo cuore continuava a battere per un semplice principio di inerzia, facendo anche lui spallucce alla vita, strizzato e affumicato come uno straccio usato.

Alla fine, ragazzi, è come imparare a nuotare. La vita, è come un’enorme piscina, come un mare ad agosto pieno di gente. Buttatevi, nuotare è la cosa più naturale del mondo. Lo sanno fare tutti. Basta sperimentare per scoprire che il trucco è, semplicemente, lasciarsi andare per non affogare. Per non affogare nel mare di idiozie che nutrono, quotidianamente, il campo dell’informazione di tutti i giorni. Per non affogare nell’urlo stridulo dell’ultima euforia, tra i sorrisi storpiati di Maria de Filippi e le biondine platinate di questi tristi e mediocri nostri tempi moderni.

René Art Novel

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