Le speranze di allora, l’utopia di oggi

Quando ero più piccola, e tra di noi si parlava dei nostri sogni, di quello che volevamo fare e di ciò che saremmo voluti diventare, si pensava al futuro come a un qualcosa di infinito e lontano. Ad un qualcosa che quasi non ci apparteneva, qualcosa che sarebbe appartenuto a qualcun altro, diversi da noi, o meglio ad un concetto di “noi” così diverso da quel che eravamo in quel momento che ci sentivamo di poterne parlare con la massima libertà, senza rabbie né rancori. Tanto tutto sarebbe avvenuto tra molto tempo, e in quel mentre avremmo avuto tutto il tempo di conquistarci quel che avremmo voluto. Continua a leggere